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Huawei, nuove restrizioni sulla produzione di chip

Luca Colantuoni | 18 Agosto 2020

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Gli Stati Uniti hanno aggiornato la Entity List per impedire a Huawei di eludere le restrizioni e trovare un modo per realizzare i suoi processori Kirin.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra (commerciale) alla Cina attraverso una serie di dazi doganali e atti che colpiscono le aziende più note, tra cui Huawei. Il Dipartimento del Commercio ha annunciato nuove misure che impediscono al produttore cinese di realizzare processori utilizzando software e tecnologie statunitensi. Si tratta di una modifica alle regole introdotte a maggio che impongono una licenza obbligatoria.

Il Dipartimento del Commercio ha inserito Huawei nella famigerata Entity List a maggio 2019, in quanto avrebbe commesso una serie di reati, tra cui furto di tecnologia, cospirazione, frode telematica, frode bancaria e racket, oltre ad aver aiutato l’Iran ad eludere le sanzioni. Le restrizioni introdotte tre mesi fa impediscono a TSMC di realizzare i processori Kirin con apparecchiature statunitensi. Per questo motivo, TSMC non accetta più ordinativi da Huawei e gli ultimi processori Kirin verranno utilizzati nella serie Mate 40.

Le nuove restrizioni aggiungono alla Entity List altre 38 affiliate di Huawei (in totale sono 152), in modo da impedire ogni “misura evasiva” da parte del produttore, ovvero la ricerca di una scappatoia per realizzare i suoi chip. Nessuna azienda di terze parti può fabbricare i processori per conto di Huawei con tecnologie e software statunitense, senza prima ottenere una licenza speciale (come cerca di fare Qualcomm).

Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha inoltre confermato che la licenza temporanea scaduta il 13 agosto non verrà rinnovata. Si tratta della licenza che ha finora permesso a Huawei di rilasciare aggiornamenti software per le sue apparecchiature di rete e per i vecchi dispositivi Android.