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Windows 7, sfondo

Security

Come usare Windows 7 senza problemi dopo la fine del supporto ufficiale

Alfonso Maruccia | 17 Gennaio 2020

Sicurezza Software Windows

Microsoft ha ufficialmente concluso il periodo di supporto esteso per Windows 7, ma con qualche accorgimento e un minimo di attenzione lo storico OS di Redmond può continuare a funzionare senza problemi per anni e anni a venire.

Il Patch Tuesday di gennaio 2020 ha segnato la fine del supporto esteso di Windows 7, un sistema operativo che, nelle sue varianti consumer, non potrà d’ora in poi contare sugli aggiornamenti ufficiali di Microsoft per risolvere eventuali problemi di sicurezza anche gravi. Ma se si approntano le giuste misure preventive, anche Windows 7 SP1 potrà continuare a servire adeguatamente le esigenze di computing degli utenti che non vogliono (o non possono) aggiornare a Windows 10.

Le ultime patch

Il primo passo per mettere Windows 7 al riparo da potenziali disastri consiste ovviamente nell’installazione degli ultimi aggiornamenti ufficiali: il già citato Patch Tuesday di inizio anno prevede due possibili download, uno qualitativo della sicurezza (KB4534314) con i soli update mensili di gennaio e l’altro cumulativo (KB4534310) che è possibile utilizzare per aggiornare la versione base di Windows 7 SP1.

Firewall al massimo

Diversamente dalle versioni storiche di Windows, Windows 7 include – come già Windows Vista – un firewall avanzato basato sulla piattaforma WFP (Windows Filtering Platform). Un firewall esterno è sostanzialmente inutile anche su Windows 7, e l’unica aggiunta davvero essenziale per poter sfruttare al massimo quello nativo è una applet come Windows Firewall Control (WFC): grazie a questa utility freeware potremo bloccare le connessioni in uscita, gestire le regole del firewall in maniera personalizzata, visualizzare pop-up interattivi per creare regole “al volo” e molto altro ancora (vedi PC Professionale 334 di gennaio 2019).

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Antivirus di terze parti

Nonostante il mutato scenario delle minacce informatiche odierne, un antivirus con protezione in tempo reale continua a rappresentare un meccanismo di sicurezza basilare per qualsiasi postazione informatica consumer e non. Con la “morte” di Windows 7 è morto anche Security Essentials, l’antivirus gratuito di Microsoft nativo dei sistemi Windows, quindi non resta altro da fare che rivolgersi a un antivirus di terze parti di buona qualità che ancora supporta l’OS. Noi consigliamo Avira Free Antivirus, che tra l’altro ha un costo assolutamente imbattibile.

Il browser Web è meglio FOSS

Oggi la quasi totalità delle minacce arriva dal Web, quindi una delle misure essenziali per mettere in sicurezza qualsiasi sistema operativo consiste nell’utilizzare un browser moderno, aggiornato e in grado di preservare la nostra privacy oltre a neutralizzare gli attacchi prima ancora del loro arrivo sul PC. Il nostro consiglio è di abbandonare Internet Explorer, Edge, Chrome e il suo clone ChrEdge al loro destino e di passare senza fallo a Mozilla Firefox.

Update

Patch di terze parti

Anche se Microsoft ha deciso di terminare il supporto di Windows 7, non è escluso che in futuro, qualora si presentasse una minaccia particolarmente grave, compaiano in rete possibilità di aggiornamento “alternative” per chiudere falle e sistemare bug. Gli sviluppatori della piattaforma 0Patch hanno già dichiarato la volontà di continuare a tenere “vivo” il codice di Windows 7, e Microsoft stessa potrebbe metterci una pezza come già successo l’anno scorso per l’oramai vetusto Windows XP.

Patch estese dalla dubbia legalità

Dopo il 14 gennaio 2020, solo gli utenti enterprise disposti a pagare un gran mucchio di danari avranno diritto alle patch di sicurezza del Supporto Esteso ESU (Extended Security Updates). Le patch ESU “valgono” fra i $25 e i $200 per ogni singola postazione informatica da aggiornare, ma qualcuno ha già trovato il modo di bypassare il controllo della licenza di Windows 7 e abilitare la ricezione degli aggiornamenti ESU anche sulle versioni consumer dell’OS. Eventuali conseguenze legali o “ban” della licenza genuina di Windows 7 in seguito a esperimenti del genere saranno ovviamente di vostra esclusiva responsabilità.

Virtual Machine verso l’infinito e oltre

Se avete necessità di usare Windows 7 per far girare un’applicazione che proprio non ne vuole sapere di girare su Windows 10, l’alternativa meno problematica a vostra disposizione consiste nel creare una macchina virtuale e installarvi all’interno una copia di Windows 7. L’esperienza di utilizzo non sarà certo la stessa di un’installazione nativa ma è sempre meglio che niente. Anzi: col passare degli anni, le macchine virtuali di VirtualBox, VMWare e altri tool specializzati diverranno giocoforza l’unica possibilità a nostra disposizione per continuare a usare una parvenza di Windows 7 anche sui PC del 2021, 2022, 2030 e oltre.

Virtual Machine

Windows 7 non è più supportato ufficialmente da Microsoft, lunga vita a Windows 7: il numero di utenti che ancora utilizza l’OS con cadenza quotidiana si conta nell’ordine delle centinaia di milioni, e non tutti questi sistemi sono in grado supportare l’upgrade a Windows 10 senza problemi di compatibilità con i componenti hardware o le periferiche esterne.

Poco importa che Microsoft abbia deciso di importunare gli utenti con messaggi allarmistici (che è comunque possibile disabilitare) sulla fine del mondo e del supporto a Windows 7: l’inevitabile transizione verso Windows 10 sarà molto lunga, e nel peggiore dei casi l’unica vera soluzione a nostra disposizione consisterà nell’acquistare un nuovo PC continuando a tenere in vita quello vecchio per i casi in cui il nuovo OS non si rivelasse all’altezza delle aspettative.