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Dalla carta ai bit: tutto sugli e-book reader

Redazione | 21 Gennaio 2011

Ebook

I formati e-book, dal Txt a ePub e i vincoli del Drm Poiché un libro non è una semplice sequenza […]

I formati e-book, dal Txt a ePub e i vincoli del Drm

Poiché un libro non è una semplice sequenza di pagine rilegate e di caratteri stampati, ma un oggetto con una precisa organizzazione del testo e delle informazioni accessorie, l’idea che un e-book debba replicarne la struttura per fornire un’esperienza di lettura confortevole e familiare è del tutto logica. Oltre a un testo ben leggibile e formattato con cura, la versione elettronica del libro dovrebbe rispettare la divisione in capitoli e paragrafi, incorporare l’immagine della copertina e altre eventuali illustrazioni e avere un indice dei contenuti per accedere con rapidità  alle diverse sezioni dell’opera. È chiaro, perciò, che per i suoi limiti intrinseci – ovvero la capacità  di codificare solo lettere, numeri, punteggiatura e simboli privi di formattazione – il formato Txt non sia la soluzione più idonea per fornire una rappresentazione digitale del libro. Il suo principale vantaggio, semmai, è la compatibilità  universale con tutti i dispositivi elettronici ed è per questo che è stato storicamente il primo formato utilizzato per realizzare e-book. Basta però leggere uno dei titoli liberamente disponibili in formato Txt sul sito Web del Progetto Manuzio (www.liberliber.it/biblioteca/index.htm) o del Progetto Gutenberg (www.gutenberg.org) per avere una chiara dimostrazione della sua rudimentalità .

Per rappresentare il libro in ambito digitale bisogna ricorrere ad alternative più evolute. Una di queste è il Pdf (Portable document format), il formato multipiattaforma creato da Adobe per il mondo dell’editoria elettronica per preparare documenti destinati alla stampa. Pdf si basa su un linguaggio di descrizione che rappresenta la pagina completa di tutti i suoi elementi testuali e grafici. La priorità  di questo formato non è il testo, ma proprio la conservazione del layout di pagina, indipendentemente dal dispositivo utilizzato per la visualizzazione. L’impaginazione di un documento Pdf, perciò, non varia adattandosi dinamicamente al dispositivo e alle dimensioni dello schermo, ma resta fissa. Questo formato è utile per creare versioni elettroniche “what you see is what you get” di manuali, testi tecnici ad alto contenuto grafico e pubblicazioni destinate alla stampa, all’archiviazione e alla distribuzione elettronica senza possibilità  di alterazione. Ma, proprio per la sua rigidità , la lettura confortevole di un documento Pdf richiede uno schermo di dimensioni paragonabili a quelle del formato di pagina per cui è stato generato. Display piccoli, come quelli da 6″ utilizzati dalla maggioranza dei lettori e-book a tecnologia e-ink, pregiudicano la lettura confortevole di file Pdf non pensati o adattati per schermi di queste dimensioni. Questo anche perché, di solito, non è possibile ridimensionare i caratteri e far rifluire dinamicamente il testo, e quando lo è i risultati sono spesso insoddisfacenti. La lettura, perciò, richiede continui ingrandimenti e spostamenti nella pagina o la rotazione del display.

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